lunedì 26 gennaio 2009

I vantaggi di perdere il treno

Brancaleone, sono arrivato questa mattina per portare la macchina dal meccanico. il progetto era lasciare la macchina e tornare con il treno delle 10 e 30. Il meccanico mi accompagna alle 10 e 10; la stazione è deserta, come solo le stazioni della linea jonica sanno essere, mi avvicino al tabellone e scopro che il mio treno è partito 10 minuti fa, sgomento! il successivo passa alle 12, tra due ore, panico!
Il panico è dato dalla ineluttabilità della tragedia, quindi reazione è sempre la stessa: chiedere conferma, sperando che ci dicano che ci sbagliamo, che non è successo nulla, che il treno è in ritardo.
La stazione di Brancaleone come in ogni stazione che si rispetti è corredata di bar, ed anche questo bar è popolato dalla fauna tipica, un misto di anziani nullafacenti, stranieri inquietanti e donne troppo brutte per essere prostitute, ma troppo volgari per non esserlo. Se ci fate caso la popolazione dei bar della stazione è uguale in tutta Italia, credo sia la stesa in tutta Europa e, con le dovute differenze, simile in tutto il mondo.
Entro e chiedo al barista - è passato il treno per Reggio? - lui, indurito da migliaia di viaggiatori sgomenti, risponde laconico - ... Si -
L'ultima speranza è crollata, ora che faccio ... i binari sconsolatamente calmi che non fanno altro che aumentare il mio nervosismo, subentra lo sconforto: sono un idiota, perché non ho controllato l'orario prima! soltanto un idiota può trovarsi un meccanico a 80 km da casa!
La via principale di Brancaleone, dove si trovano tutti i bar ed i negozi del paese, sarà lunga 300 metri, la stazione si trova al centro, spinto da un senso di ansia e urgenza esco, percorro a tempo record i 150 metri che mi dividono dalla fine del paese e torno indietro, piano piano l'ansia ed il nervosismo calano per lasciare posto ad una cupa rassegnazione. Inizio ad esaminare razionalmente la situazione, si, ho da fare, ma nulla di così urgente, due ore in più di permesso in ufficio posso consentirmele. Passando ho notato dei tavolini di vimini sul marciapiede, decido di coccolarmi, cappuccino e cornetto seduto comodamente al sole, il senso d'urgenza non è scomparso del tutto, apro l'agenda, come se dovessi annotare appunti dai quali dipende il futuro della razza umana, esamino le prossime settimane, ma in realtà l'unico appunto che aggiungo è il compleanno di Guido ... accendo una sigaretta.
L'ansia nasce dal senso di colpa, dovrei fare tante cose è non sto facendo nulla! ma le ferrovie, con i loro orari ed i loro ritardi, hanno il potere di lenire il senso di colpa, se il treno passa alle 12 io cosa posso farci?! lentamente inizio a rilassarmi, il cappuccino è buono, il sole è tiepido e contrasta piacevolmente coll'aria fresca, cosa posso fare contro il destino?
Nel mio tascapane, ho un divertentissimo libro di Durrell, inizio a leggere. nel tavolo accanto ci sono tre indiani che bevono birra e parlano ad alta voce in una lingua incomprensibile, li ho subito catalogati come brutti ceffi, vagamente pericolosi e decisamente sgradevoli. Alle 11 e 30, dopo un ora e mezza di piacevole lettura mi alzo per pagare il conto, ai tre si è aggiunto un italiano, non sono brutti e tanto meno ceffi, sono tre ragazzi lontanissimi da casa che certamente lavorano duro per mandare qualcosa alle famiglie, probabilmente sono mariti e padri amorevoli. Alle 12 prendo il treno, mi siedo accanto ad una ragazza, è carina, ha un aria un po smarrita, io gli sorrido e lei ricambia; chi sa cosa mi sarebbe apparsa due ore fa?
Quando il treno si ferma sono ancora immerso nella lettura, mi trovo a Venezia insieme a Gerald ed Ursula, guardo dal finestrino per capire se siamo a Reggio, no, per fortuna siamo ancora a Melito ho ancora mezzora per finire il racconto. Soltanto due ore fa l'attesa mi sembrava intollerabile ed ora mi sto godendo la lentezza della Littorina. Era come se prima avessi il cervello contratto, il contrattempo ferroviario ha scatenato un crampo, ma poi ha sciolto la contrattura. Insomma a Melito ho abbandonato Durrell, per scrivere questi appunti e riconoscere il potere terapeutico della ferrovia.

mercoledì 21 gennaio 2009

Siamo al colore!

E' giunto il momento di decidere il colore!
Se avete una preferenza o vi fanno tutti schifo ditelo ora
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martedì 13 gennaio 2009

Una cena per dopo feste

Finite le feste nessuno ha più voglia di cibi pesanti. Un idea per una cena leggera e quasi dietetica è quella di preparare alcune mousse ed alcune salse da accompagnare a patate lesse, carote tagliate a bacchette, gambi di sedano, qualche crostino e per finire una bella insalata!
Da tempo ho capito che mousse e salse si possono preparare praticamente con qualsiasi cosa abbiate in frigo, comunque, qualche sera fa, io ho preparato queste cinque:



la preparazione è semplicissima, mettere tutto nel mixer ed assaggiare per dosare spezie, sale ed aromi. Quindi elenco soltanto gli ingredienti:

Mousse di Prosciutto
100g prosciutto cotto
100g ricotta vaccina
un cucchiaio di brandy
noce moscata
per decorare una spolverata di pistacchi tritati

Mousse di tonno
100g tonno sott'olio (buono!)
100g ricotta vaccina
un cucchiaio di vodka
poche gocce di salsa worcester

per decorate pinoli

Una specie di hommos mediterranea
una scatoletta di fagioli cannellini
olio d'oliva
il succo di un limone
uno scalogno
timo
prezzemolo
sedano
per decorate timo

Un pesto di rucola
rucola
olio d'oliva
limone
pan grattato


Mousse di pistacchi
100g pistacchi sgusciati crudi
100g robiola
olio d'oliva

per decorare pepe nero

sabato 10 gennaio 2009

Un altro anno è passato...


Questo è il mio secondo capodanno da blogherista, non credevo di durare tanto, ma REBBIANA compie 2 anni!
Ho riletto il lungo post scritto l'anno scorso, è incredibile, sembra scritto 10 anni fa!
Comunque anche quest'anno mi corre l'obbligo di tirare le somme del 2008. un anno strano ancora non so dire se bello o brutto, ma certamente strano.
Io credo fermamente nelle favole, da tanti anni conosco Alice, non è sempre la stessa Alice, ma è sempre Alice, Alice che inseguendo il bianconiglio entra nello specchio e si ritrova in un mondo affascinante e spaventoso, e fin qui è tutto chiaro. Quando io ho attraversato lo specchio, ho creduto che il nemico fosse Capitano Uncino, ma, presto, ho capito che sciabole e coccodrilli erano innocui; il vero pericolo era Wendy: il coniglio più bello che ti trascina non dentro, ma fuori dallo specchio. Qui fuori si cresce e si muore! Certo hai il tuo amato coniglio che ti ama, talvolta trovi anche dei pirati da combattere, ma nessuno è cattivo come il vecchio Uncino, tutto comincia a diventare più opaco e piano piano il nulla dilaga. Fino ad oggi, paranoie cattoliche mi hanno portato a credere che il frutto proibito ed il bianconiglio fossero la stessa cosa, ma pensandoci bene non credo che Dio, fatti l'uomo e la donna, si aspettasse passassero il tempo a giocare a morra. Allora cosa era questo frutto che ha fatto infuriare tanto l'Altissimo? Non era la prima volta che il Creatore dava di testa, Lucifero era già riuscito a fargli perdere la calma. Si, ma lui voleva usurpare la Gloria di Dio! quale prerogativa divina ha usurpato l'uomo? Cosa contiene il frutto? ... il frutto contiene i semi ... la procreazione, una sorta di subappalto della Creazione. Ecco, forse è questo il diritto divino che l'uomo ha rubato, la chiave per rientrare nello specchio, la nuova via per l'isola che non c'è, non più come Peter, ma magari nel ruolo di Capitano Uncino o di Trilli. Devi trovare il nome dell'Imperatrice per fermare il nulla! Tu non puoi più ricostruire il regno distrutto, ma un imperatrice, con il suo nuovo nome, avrebbe potuto. Ora è tardi, bisognava fare in fretta, io ho ormai perso la mia Imperatrice ... non posso più entrare nel paese delle meraviglie. Almeno non come protagonista, mi restano comunque i ruoli secondari ... lo spettacolo continua! sono diventato un caratterista. Consoliamoci pensando che talvolta anche i bravi caratteristi sono ricordati come grandi attori. Si ... più o meno è questo che fa del 2008 un anno strano.



Basta favole, le foto sono di capodanno a Gambarie. Ora continuiamo con gli eventi più importanti, dopo 3 anni di lavoro, entusiasmi ed incazzature ho dovuto dire fine alla mia esperienza di vitivinicoltore, ho sciolto la società (che in verità non è mai nata) con Nino ed ho abbandonato la cantina di Palizzi. Certamente chiudere con Nino e con Giovanni e Ciccio, con i quali siamo ormai amici e stato doloroso e triste.
Un capitolo decisamente luminoso di quest'anno è la casa: ad aprile abbiamo ripreso i lavori, siamo di nuovo nel vortice della scelta dei materiali e della progettazione dei dettagli.
È davvero incredibile quante volte sono cambiati i bagni prima di arrivare ad una forma definitiva, io sono molto fiero del mio bagno, spero venga come l'immagino. Anche il resto della casa sta lentamente prendendo forma... mi sento come un bambino che costruisce la casetta coi Lego, soltanto che questa è più grande e molto più costosa (sig).
Una considerazione a parte meritano i rapporti che, anche grazie anche alla costruzione, ho rinsaldato con i miei cugini. Mimì, il cugino più grande e Francesco, il cuginetto più piccolo, ormai è un uomo adulto e responsabile. In questi ultimi anni abbiamo costruito un amicizia che va ben oltre la parentela.


Buon 2009 a tutti!!!!

giovedì 1 gennaio 2009

Il miglior set di guerra di tutti i tempi

Prendo spunto da una mail ricevuta un paio di settimane fa, un amico mi segnala questo video.

... Il Vietnam, la guerra per eccellenza! Un concentrato di tutto il bello e tutto il brutto della guerra, ma non è certo un guerra così importante, non è la prima e neppure l'ultima, allora perché il Vietnam ha cosi profondamente segnato il mio immaginario e quello di tutta la mia generazione !?!
La guerra del Vietnam inizia nel 1964, quando io avevo un anno, e termina nel 1975, io avevo 12 anni. Praticamente mi ha appena sfiorato, ricordo vagamente mio padre e mio zio che ne discutevano, ma ricordo poco altro.
Probabilmente la generazione davvero toccata, quella dei nostri genitori, ha prodotto una serie di film, libri e canzoni che hanno inciso profondamente nel nostro immaginario, più della guerra in se! Ad esempio, ecco 4 film per me fondamentali:

Il cacciatore (1978) di Michael Cimino
Apocalypse Now (1979) di Francis Ford Coppola
Platoon (1986) Oliver Stone
Full Metal Jacket (1987) di Stanley Kubrick
Good Morning, Vietnam (1987) di Barry Levinson

Strano è che anche sulla II guerra mondiale sono stati prodotti quintali di film e libri, ma non hanno inciso molto sul nostro immaginario, almeno non quanto il Vietnam.
La cosa più incredibile è che ancora oggi, dopo l'Irac e l'Afganistan, i ragazzini di 14 – 15 anni sono affascinati dal Vietnam.
L'unica spiegazione che riesco a trovare è che l'ambiente, la congiuntura politica e le possibilità mediatiche ne hanno fatto un perfetto set per una guerra. Il migliore ... fino ad oggi, e speriamo per sempre!