mercoledì 26 dicembre 2007

Un anno è passato….

Ed è iniziato un nuovo anno; al bravo blogherista corre l’obbligo di pubblicare qualcosa sull’anno trascorso! Io non ho mai tenuto un diario a cose simili, ma mi è sembrato logico riassumere il mio 2007 e provare a fare un bilancio, non è facile come può sembrare… ma ci proverò. Da dove iniziare? non è un problema iniziamo da gennaio! Anzi no! dobbiamo iniziare con gli ultimi eventi del 2006. In questo momento ricordo il maiale e il capodanno, mi spiego ogni anno in società con un amico compriamo due maiali (neri dei Nebrodi) poi li lavoriamo per farne salumi e naturalmente le frittole . A proposito il 2007 è stato un buon anno per i maiali: niente frittole e salami, troppi casini ed impegni!
Non ho ancora iniziato a raccontare il 2007 che devo fare una considerazione di carattere generale, la percezione umana è di tipo logaritmico: ciò ci consente di sentire il ronzio della zanzara e non diventare sordi ascoltando un aereo in decollo. Questa caratteristica la riproduciamo anche nella percezione del tempo e dello spazio, gli eventi lontani perdono importanza rispetto a quelli vicini, quindi dovrebbe restare memoria solo dei fatti di grande valore invece, ripensando ad un anno fa, ricordo bene alcuni dettagli, certe sensazioni e pochi momenti, ma ho difficoltà a focalizzare un quadro completo e ricordare cose che razionalmente avevo giudicato importanti.
Forse il nostro inconscio è più bravo di noi a selezionare cosa è importante e cosa no, oppure è in mio inconscio che non funziona bene? Questa seconda ipotesi mi sembra più probabile: se non ci fosse un qualche malfunzionamento non starei qui a raccontare i fatti miei a perfetti sconosciuti (ammesso che qualcuno leggerà mai un post cosi lungo!).
Per potervi rendere partecipi devo raccontare in due parole la vicenda che mi angoscia ormai da 4 anni. Sto tentando di costruire una casa per me e mia moglie, è un po’ la mia casa dei sogni, in periferia, ma non lontana dal centro, sul mare, con un bel giardino e soprattutto indipendente. Nel 2000 abbiamo acquistato il terreno, alla fine del 2003 abbiamo avuto il permesso di costruire, a luglio 2004 sono iniziati i lavori, ma a settembre, per una piccola irregolarità, mi hanno bloccato i lavori. Io credevo che il problema si risolvesse in pochi mesi, invece è diventato un calvario di avvocati, architetti, magistrati, uffici urbanistici, catasto …. Un calvario da cui non siamo ancora usciti. Il 2007, come i precedenti, è stato un anno di arrabbiature, attese e raccomandazioni nel tentativo di poter riprendere i lavori e finire la mia sospirata casetta. E come i precedenti il 2007 è stato un anno di delusioni, spero veramente che questa vicenda si possa risolvere nel 2008!
Nel gennaio del 2007 ero particolarmente demoralizzato per la casa, piuttosto nervoso ed inquieto e tutto questo si rifletteva sui rapporti personali e anche con mia moglie, insomma ricordo che il 2007 era cominciato veramente male! In questi casi c’è una sola soluzione… partire!! Solo un bel viaggio può riconciliarmi col mondo, ero senza soldi, ma un viaggio era necessario. Ho contatto i miei compagniucci di viaggio, loro sono sempre pronti a partire, abbiamo deciso rapidamente dove e quando e subito iniziano i preparativi: rinnovare il passaporto già mi fa stare meglio, ma acquistare la nuova machina fotografica digitale mi fa quasi dimenticare tutti i miei guai. È stato deciso un itinerario di massima: Bangkok – Laos – discesa del Mekong – Cambogia – templi di Ancor, sono stati fatti i biglietti aerei il 12 febbraio partiamo, il viaggio lo racconterò forse un'altra volta, ma se volete potete guardare le foto .
Viaggiare mi fa sempre un effetto particolare, non dipende solo dal fatto che vedo posti e cose bellissime e neppure dal conoscere persone e culture diverse, ma è il rapporto con se stessi che cambia. In viaggio sono guidato da sentimenti come la curiosità e lo stupore, sentimenti poco utilizzati dagli adulti. Anche alcuni dettagli che a casa sono scontati in viaggio, come per un bambino, divengono problemi da risolvere, in fondo sei uno straniero e tutto il tuo mondo è chiuso in uno zaino. Naturalmente, al ritorno ho trovato tutti i guai e le preoccupazioni che mi aspettavano in agguato, ma ero più pronto ad affrontarle.
I resto dell’anno è trascorso tra alti e bassi senza nulla che valga la pena di ricordare (tranne MG).
Gli ultimi mesi sono stati decisamente concitati. Una serie di circostanze, non felici, ci hanno portato a dedicarci molto ad amici e parenti. Anche a causa di tutto ciò mi ho avuto l’occasione di stare più vicino ai figli dei miei amici. Sarà l’età o chi sa che altro ma sta di fatto che mi sono veramente affezionato a tutti questi miei “nipoti adottivi”! Forse chi, come me, non ha grandi trasporti religiosi cerca l’immortalità nelle generazioni successive o forse è solo paura d’invecchiare.
Ma torniamo con i piedi per terra. Un altro elemento di questo anno che non posso dimenticare è il lavoro in cantina. Insieme a due amici, due anni fa, abbiamo iniziato a produrre vino creando la Vitivinicola Pichilli , nell’anno trascorso mi sono molto impegnato in questa attività, purtroppo ora temo che molte mie speranze andranno deluse, ma stiamo a vedere…
Ultime schegge di quest anno: la cena di Bambini nel Deserto, capodanno in montagna … ed eccomi nel 2008 speriamo di cavarcela anche quest anno!!!


Capodanno

Anche questo capodanno è andato! Speriamo che il 2008 sia meglio del precedente, non che il 2007 sia stato un anno particolarmente brutto ma è stato un anno piuttosto scialbo…
Ma restiamo al capodanno. Trascorso in montagna, purtroppo a casa mia niente neve, ma è bastato salire di 100 m per trovarla.

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Un capodanno tranquillo, niente di eccezionale, ma tutto sommato un bel capodanno.
Per la cena ho rispettato il menù previsto:
Affettati e pecorino
Croissant di salciccia
Tartine al salmone
Agnolotti ricotta e funghi
Tacchino ripieno
Tortino di finocchi all’odore di funghi
Torta al cioccolato e pere (grazie Isabilla!)
Vini:
Antipasto: Bianco - Traminer aromatico (gewurztraminer) - Trentino
Primo: Rosso – Carnimera (Casillero del Diablo) – Cile
Tacchino: Rosso – Kalò – Calabrese e merlot – (Vitivinicola Pichilli) – Calabria (mia produzione!)
Dolce: Passito rosso – Merlot passito (mia produzione! non in commercio)


Croissant di salciccia
Una ricetta semplice ma di grande effetto, di mia creazione modificando i wurstel in camicia.
Salciccia (calabrese) sottile
Cipolle di Tropea
Un bicchiere di vino rosso
Senape dolce
Pasta sfoglia pronta
In una padella appena unta soffriggere la salciccia, gia tagliata, con abbondante cipolla sfumando con il vino rosso (non fatela cuocere troppo, poi finirà la cottura in forno). Tagliare la sfoglia a triangoli allungati e spalmarli di senape. Fare raffreddare la salciccia e quindi sistemare in ogni triangolo un po’ di cipolla ed un pezzetto di salciccia, arrotolare la sfoglia e sistemare in una teglia coperta da carta forno (bagnata e strizzata). Cuocere per circa 20 min. a 180°.


Agnolotti ricotta e funghi
Ricetta ricavata da varie fonti e poi rielaborata, può essere migliorata…
Pasta:
300g semola
100g farina 00
2 uova
Poca acqua tiepida
Ripieno e condimento:
1 kg funghi (porcini)
200g ricotta vaccina
Parmigiano
Pepe nero
Aglio
Prezzemolo
Olio d’oliva
Burro
Impastare bene semola, farina e uova aggiungendo poca acqua se l’impasto risulta troppo duro. Stendere la pasta per ottenere una sfoglia sottile (io adopera la “macchinetta”) quindi tagliare dei dischi di circa 5cm di diametro.



Trifolare 2/3 dei funghi (750g) con olio, burro, aglio e prezzemolo. Frullare il resto dei funghi (250g) crudi con olio parmigiano e prezzemolo.
Unire un metà dei funghi trifolati alla ricotta, aggiungendo parmigiano e pepe nero. Con un cucchiaino distribuire questo composto sui dischi di pasta e chiuderli ad agnolotti (io adopero un comodissima formina di plastica), conviene lasciare riposare gli agnolotti su uno strofinaccio per almeno un ora.

Cuocere gli agnolotti in abbondante acqua salata (i tempi dipendono dallo spessore della sfoglia).
Riscaldate il resto dei funghi trifolati, unite i funghi frullati senza farli cuocere e condite gli agnolotti al piatto.


Tacchino ripieno
Anche questa ricetta l’ho ricavata da varie fonti.
1 tacchino di circa 4kg (disossato, ma fatevi dare le ossa)
200g di pancetta di maiale cruda (grasso e magro)
1kg di castagne
2 mele
½ kg di Pan carré
3 grosse cipolle bianche
Sedano, prezzemolo, carote, alloro, timo, pepe nero, maizena
1 litro di vino bianco
Olio, burro
Bollire le castagne per circa 40 min con l’alloro, fare raffreddare e sbucciare (è un lavoro noioso, trovate qualcuno a cui appiopparlo!).
In una pentola, con circa 1 litro d’acqua fredda, ponete le ossa del tacchino, 2 carote, una cipolla una costa di sedano ed i gambi del prezzemolo. Cuocere a fuoco lento per almeno 3 ore fino ad ottenere un bel brodo, fatelo freddare e togliete il grasso.
Tagliate il pan carré a dadini, ungetelo con l’olio e passatelo pochi minuti al grill per farlo abbrustolire.
In una grande padella con 100g di burro fate appassire due cipolle ed una costa di sedano tagliate sottili, quindi aggiungete le mele tagliate a dadini ed il timo. Quando ricomincia a friggere aggiungete le castagne mondate e tirate a cottura con fuoco allegro, aggiungendo il vino bianco, per circa 30 min. quindi spegnere ed aggiungere il pane abbrustolito, sale e pepe nero. Lasciate riposare e raffreddare il composto.
Pulite bene il tacchino, sfregandolo con il limone, cucite da un lato e farcite con il composto (attenzione a riempirlo bene). Legatelo bene con spago da cucina per mantenerlo in forma e massaggiatelo con sale e burro. Ponetelo in una grande teglia unta e copritelo con una garza da cucina (io non sapendo cosa è una garza da cucina l’ho coperto con uno straccio di cotone pulito intriso d’olio).
Mettere in forno a 170°, dopo la prima ora, con un mestolo, rimuovete il grasso che ha riempito la teglia e bagnate il tacchino e la garza con il brodo, continuate a bagnare con il brodo per alte 2–3 ore, gli ultimi 30 min. togliere la garza per fare abbrustolire la pelle.



Levare il taccino dalla teglia (con attenzione che caldo e molto fragile) frullate il fondo di cottura, che conterrà anche un po’ di ripieno fuoriuscito, e versatelo in un pentolino e fare stringere per circa 30 min. intanto il tacchino può riposare e raffreddare. Se necessario, a fine cottura, aggiungete al sugo un cucchiaino di maizena per addensarlo.
Portate il tacchino intero a tavola con il sugo a parte: è di grande effetto! Questo è certamente un piatto complicato, ma io l’ho trovato ottimo e molto bello.

Tortino di finocchi all’odore di funghi
Mi è sembrato un degno contorno al tacchino.
6 finocchi
1 cetriolo
Un fungo porcino
50g burro
Un cucchiaio di farina
250g latte
Pan grattato
Parmigiano
Pepe nero
Pulite i finocchi e tagliateli a metà (nel senso dell’altezza) la parte superiore tagliatela fina (come fosse cipolla) la parte inferiore lasciatela intera (devono restare le basi a forma di rosa), tritate fine anche il cetriolo, ponete il tutto in una terrina, salate, coprite con la pellicola e cuocere al microonde (750w) per circa 10 min. In un pentolino con metà del burro, la farina ed il latte preparate una besciamella piuttosto lenta, aggiungetevi il fungo frullato. Disponete i finocchi interi in una teglia unta, e riempite i vuoti con i finocchi e cetriolo tritato, versagli sopra la besciamella ai funghi, spolverate di abbondante pan grattato e parmigiano, aggiungete dei fiocchetti di burro e passate al forno (200°) per circa 20 min. fino a formare un bella crosta dorata.

Torta al cioccolato e pere
Per questa splendida torta devo ringraziare Isabilla che mi ha suggerito la ricetta, forse l’ho fatta cuocere un po’ troppo, ma è risultata comunque ottima! (ricetta)
E con questo non mi resta che augurare buon anno a tutti ...ed i particolare a philippewinter!!!
CIAO…

Cenone di capodanno

Il capodanno lo festeggiamo in montagna, nella mia casetta in Aspromonte, quindi un menù montano. Io, mia moglie ed una coppia di amici saliamo su in montagna venerdì dopo il lavoro, in questa stagione a Gambarie d’Aspromonte non si trova praticamente nulla quindi devo organizzarmi tutto entro domani.
Per il momento siamo circa 10 adulti e 2 bambini quindi penso ad una cena seduti, il menù previsto e questo:
Salame e pecorino
Croissant di salciccia
Bigne’ al gorgonzola
Tortelloni ricotta e funghi
Tacchino ripieno con contorno di patate e finocchi

Per il dolce non ho ancora le idee chiare ma pensavo di provare una torta cioccolato e pere letta su una rivista.
Oggi ho ordinato il tacchino, domani vado a fare la spesa e vedremo se vi saranno cambiamenti!

Buon 2008 a tutti

E’ da un po’ che non scrivo, ho avuto un periodo molto movimentato, ma ora sono tornato! Natale è passato ora viene capodanno, noi lo passeremo in montagna. Il problema è cosa cucinare. Ho pensato di fare il tacchino ripieno, qualcosa con i funghi e non so bene cosa altro! Domani vado a fare la spesa e poi vi aggiorno.
Sul fronte disegno, da quando ho ripreso la matita in mano mi è venuta voglia di disegnare un fumetto. So che è un po’ presuntuoso ma credo di poterci provare. Il mio genere è decisamente il fantasy e da qualche settimana cercavo una storia da illustrare. Due giorni fa un mio amico mi ha inviato le bozze di un libro scritto da lui …. Potrebbe essere la storia del mio fumetto, in vero è un po’ troppo lungo, ma rivisitandolo e riducendolo potrebbe funzionare, vi aggiornerò su questo nei prossimi giorni, appena finisco di leggere il libro.

venerdì 7 dicembre 2007

Degustazione di Beneficenza

Come ogni anno, in prossimità di Natale, la sede reggina di Bambini nel Deserto (http://www.bambinineldeserto.org/) organizza una cena di beneficenza. Quest’anno più che una cena sarà una degustazione di vini abbinati a dei piatti, l’evento è stato organizzato insieme all’ONAV (http://www.onav.it/ ), saranno presentati tre vini di cantine del territorio, tra cui la mia (http://www.vinipichilli.com/ ) per il resto guardatevi l’invito. Il prezzo è di 25 Euro!

martedì 4 dicembre 2007

Due salse famose rivedute e scorrete…

Il guacamole è una salsa di origine messicana a base di avocado la cui origine risale al tempo degli Aztechi. Ne esistono numerose versioni anche in Messico, io ne propongo una personalizzata:

ingredienti:
un avocato maturo
un porro
succo di limone
prezzemolo
coriandolo (se non si ha fresco anche secco)
peperoncino piccante fresco ed in polvere
pepe nero
sale

affettate finemente il posso (si può usare anche la cipolla, ma il posso è più delicato) mettetelo in una ciotola ed aggiungete l’avocado sbucciato e tagliato a pezzi. Con una forchetta schiacciate l’avocado ed amalgamatelo al porro (non usate il mixer!) aggiungendo il succo di limone fino a raggiungere la consistenza desiderata.
Tritare finemente il prezzemolo, il coriandolo ed il peperoncino, aggiungete alla salsa insieme al peperoncino in polvere, al pepe ed a pochissimo sale continuando a mescolare con la forchetta. La salsa deve riposare alcune ore in frigo per amalgamarsi.
È ottima con le tortilla chips, ma si può usare sul bollito, sull’arista fredda e perfino sulle patate bollite.

Lo tzatziki (τζατζίκι) o Giagiki in turco è un tipo di antipasto greco o turco usato anche come salsa.
Tutti conosciamo questa salsa, preparata con abbondante aglio, ma siccome io non digerisco l’aglio ne ho studiata una versione con la cipolla o meglio il porro che è più delicato. Per renderla più appetitosa e poterne fare un uso più vasto ho aggiunto anche altri aromi, fino a farla diventare un'altra cosa. Per giusto non dovrei neppure chiamarla tzatziki, ma ancora non gli ho trovato un nome! Ecco la riceta:

Ingredienti:
Un vasetto (200g) di yogurt greco (in mancanza yogurt Kir)
Un cetriolo
Mezzo porro (o cipolla)
Prezzemolo
Sedano
Capperi (sotto sale)
Salsa Worcester
Olio di sesamo
Olio d’oliva
Aceto

Anche per la preparazione di questa salsa sconsiglio l’uso del mixer, rende tutto troppo omogeneo. Il piacere di queste salse sta anche nell’essere sorpreso, ogni volta che capita un pezzetto sotto i denti, dal sapore del cappero oppure del cetriolo; anche esteticamente si presenta molto meglio un melange di toni del verde su fondo bianco, piuttosto che una pappa verde pisello che sembra un plasmon.
Tritate, con il coltello, tutti i vegetali, quindi unite allo yogurt mescolando con delicatezza aggiungendo l’olio.
Miscelate, poi, poche gocce di Salsa Worcester, olio di sesamo ed aceto; se desiderate una salsa più consistente si può addensare aggiungendo un pizzico di pan grattato.
Lasciare riposare in frigo per alcune ore prima di servire.

Onori alla più assidua frequentatrice del mio Blog

Foto elaborata …. CIAO

venerdì 30 novembre 2007

Progressi con la tavoletta grafica...

Comincio ad orientarmi, ancora il tratto è tremolante e gli errori tantissimi, ma ho capito come usare l’airbrush ed colorare. Ho anche scoperto che si può barare usando una foto come sfondo per disegnarci sopra. Comunque ecco le mie prime opere…


Arista al limone

Se questo spazio è dedicato alle mie passioni non possono mancare delle ricette. Ecco la prima:

Non è l’unico modo con cui preparo l’arista, ma certamente è un piatto leggero ed insolito. Io adopero foglie di bergamotto, ma con le foglie di limone va benissimo.

Ingredienti per 4 persone:
Un arista di maiale di circa 800g – 1 kg
Un rametto di limone colle foglie
Un limone
Un porro
Un mazzetto di prezzemolo
Una costa di sedano
Una carota
Un uovo
Un cucchiaio di pan grattato
Mostarda francese
Pepe nero
Olio
Burro

Massaggiate l’arista con sale, pepe e mostarda, poi mettetela a marinare con: la parte verde del porro, abbondante olio e il succo di mezzo limone.
Preparate un battuto con: la restante parte del porro, la carota, il prezzemolo ed il sedano.
Sistemate il battuto nel fondo di una teglia, sopra il battuto preparate un letto con le foglie di limone ed alcune fette di limone. Sopra a tutto ponete l’arista. Aggiungete il succo del restante limone.
Cuocere in forno a circa 200° per circa un ora e mezza, di tanto in tanto girate la carne e se necessario aggiungere un cucchiaio d’acqua o meglio di brodo.
Quando la carne e cotta ripulitala dal fondo di cottura mettetela a raffreddare.
Il fondo versatelo in una pentola, aggiungete un cucchiaino di mostarda, una noce di burro, un tuorlo d’uovo ed un cucchiaio di pan grattato e fate cuocere a fuoco vivo fin quando non prende un bel colore bruno ed incomincia ad attaccare alla pentola. Quindi versate una tazza di brodo, aggiustate di sale e pepe e versate in una salsiera.
Quando l’arista fredda affettatela a fette sottili e disponetela in un piatto di portata, potete guarnire con alcune foglie e fettine di limone.
La carne va servita fredda, la salsa calda!
Questa carne può essere accompagnata anche da altre salse fredde.

Ho comprato una tavoletta grafica!

E non riesco a fare niente!!
Ma non demordo, ho trovato un tutorial interessante e sto provando ad usarla (http://lnx.sarapica.net/art/tutorial.php).
È molto interessante anche il blog di Sara (http://artedisara.blogspot.com/) lei dice di essere alle prime armi con la tavoletta, ma da ciò che riesce a fare non si direbbe. Comunque Sara è molto, molto brava ed è una professionista, io non ci penso neanche a confrontarmi con lei.
Per pura vanità e per consolarmi degli insuccessi di oggi con questa trappola elettronica, inserisco due disegni (fatti con matita e penna e poi presi allo scanner).



venerdì 23 novembre 2007

Guerra ad acqua

Non vorrei che questo mio blog prenda una piega nostalgica, ma chi se ne frega!!
Correva l’anno… 1987 forse ’88 non ricordo bene, a Reggio Calabria infuriava una vera guerra tra cosche mafiose, ed a noi è sembrata una buona idea intraprendere una faida parallela. La nostra guerra adoperava esclusivamente armi ad acqua, le armi dovevano avere la forma di armi ed al massimo erano accettati i palloncini come bombe. Nessuna altra regola: tutti contro tutti, alleanze effimere, tradimenti e vigliaccate erano all’ordine del giorno. Facendo tesoro di ciò che ci avveniva intorno si evitavano gli scontri aperti prediliggendo l’agguato, l’uso di sicari e perfino le auto bomba. Io stesso sono stato vittima di ben due attentati nella mia auto, una fiat 500 rossa. La realizzazione delle auto bomba credo sia stato l’apice del genio votato all’idiozia!
Durante un agguato una talpa avvisa le vittime, che quindi non vengono colte impreparate, nasce uno scontro a fuoco, anzi ad acqua. Qualcuno, incurante del pericolo, scatta queste foto!
Pochi mesi fa ho letto su una rivista che un ragazzo americano ha inventato lo stesso nostro gioco, complimenti!

Il Solipsista

Walter B. Jehovah (non ve la prendete con me, si chiamava davvero così) era stato un solipsista per tutta la vita. Un solipsista, nel caso non lo sappiate, è un tale che crede di essere la sola cosa veramente esistente, che l’altra gente e l’universo in generale esistono solo nella sua immaginazione e che se lui smettesse di immaginarli cesserebbero di esistere.
Un giorno, Walter B. Jehovah diventò solipsista militante. Nel giro di una settimana, sua moglie era scappata con un altro uomo, lui aveva perso il posto di magazziniere e si era rotta una gamba correndo dietro a un gatto nero per impedirgli di attraversargli la strada.
Mentre era in ospedale, decise di farla finita.
Guardando fuori dalla finestra, fissò le stelle e volle che cessassero di esistere. Le stelle sparirono. Volle poi che tutta l’altre gente cessasse di esistere, e l’ospedale si fece stranamente silenzioso, ancor più silenzioso del solito. Passò poi al mondo, e si ritrovò sospeso nel vuoto.
Con la stessa facilità si liberò del proprio corpo, poi giunse ad annullare se stesso.
Non accadde nulla.
Strano, pensò Walter B. Jehovah. Possibile che il solipsismo abbia dei limiti?
– Sì – disse una voce.
– Chi sei? – chiese Walter B. Jehovah.
– Sono quello che ha creato l’universo che tu hai appena fatto sparire, e adesso che hai preso il mio posto… – ci fu un profondo sospiro – posso finalmente cessare la mia stessa esistenza, trovare la pace e lasciare che sia tu a continuare.
– Ma… come si fa a cessare di esistere? È proprio quello che sto cercando di fare!
– Si, lo so – disse la voce. – Devi fare come ho fatto io: crea un universo, e aspetta finché non verrà uno come te ad annullarlo, poi potrai andare in pensione e lasciare che sia lui a continuare. Be’, addio.
E la voce sparì.
Walter B. Jehovah era solo nel vuoto, e c’era una sola cosa che potesse fare. Creò il cielo e la terra.
Gli ci vollero sette giorni.

Frederic Brawn (1954)

Il nome del mio Blog

Rebbiana è un minuscolo villaggio al centro del Sahara, si trova nel sud della Libia, una piccola oasi in mezzo ad un enorme cordone di dune di sabbia, per l’appunto l’Erg di Rebbiana. Il posto più vicino che potete raggiungere è Khofra un altro sperduto villaggio circondato da pozzi di petrolio, non esiste una strada per raggiungere o lasciare Rebbiana, bisogna aprirsi una via a zigzag tra altissime dune di sabbia. Anche Khofra è vicino per modo di dire, visto che dista quasi 300 Km! Rebbiana è il posto più lontano che abbia mai visto!
Quindi Rebbiana è un luogo che esiste davvero (potete trovarlo scritto anche con una sola B), ma per me rappresenta un idea.
E’ l’idea di lontano, irraggiungibile, è il posto dove nascondersi, dove sparire, ma anche il punto da cui ritornare. Mi immagino già le persone che guardano di soppiatto e bisbigliano tra loro: “era sparito, ma ora e tornato non si sa da dove!”.
Il Blog ha qualcosa di simile: è luogo da cui dire a tutti (o a nessuno) quello che ti pare restando lontano, al sicuro. Quindi ecco perchè REBBIANA!

La Lisandra liberata

Questa poesia è stata scritta per una coppia di nostri amici: Giovanni ed Alessandra. Lui era militare in qualche caserma del nord Italia. In quel anno Gheddafi aveva sparato un missile contro Lampedusa e più o meno in quel periodo Giovanni era tornato in Calabria. Credo di ricordare che noi eravamo non troppo lucidi quando abbiamo scritto questo poemetto per commemorare l’evento, ma il risultato lo trovo ancora oggi divertente!

La Lisandra liberata

Li tafferugli et le gloriose gesta
li spasimi li affani et li dolori
lo cantor vostro ad enarrar s’appresta
del dì che Longojanni incontrò i Mori

valente in armi lo prode capitano
in terra franca per singolar tenzone
giostrava ardito ferro nella mano
di sua casata fulgido campione

lungi dalli suo feudi et dall’isposa
da terra bruzzia che natal gli diede
pugna e combatte con mano valorosa
lo franco e il bardo et non dà lor mercede

lasciati aveva in tutti i suoi domini
schiere fidate e impavide d’armati
a fronteggiar li immondi Saracini
che d’oltre mar giugneano assatanati

ma, a nulla valgon ardire, maestria et coraggio
contra le torme isterminate e brute
che il vil Gheddaffo menava all’arrembaggio
lasciando a tergo sol teste cadute

e fu così che il nigro forestiero
spinto dai venti e cavalcando l’onda
tesori e dama del nostro cavaliero
seco tradusse all’infedele sponda

corre sovra il baleno la novella
et giugne a Longojanni che inforiato
tosto s’appresta a liberar sua bella
et riscattar l’onore calpestato

Mostri adesso il cantor la sua destrezza!
cerchi le rime trovi le parole
per tramandar l’obbrobrio et la crudezza
d’una tal pugna alla futura prole

scempio di membra mai fu visto tale
lo sanguine arrossava lo diserto
giacea il moro al fine dello strale
reciso il capo et lo torace aperto

il fiero Janni non pago di vendetta
su di una picca infilza la sua testa
et di cibarsi del suo cor s’alletta
lasciando al cane e al grifo quel che resta
poi con Lisandra dolce ei fè ritorno
alla sua patria et fu in magione a vita
nel tempo a divenir lieto ogni giorno
et nostra historia qui dico finita.

venerdì 9 novembre 2007

Primi passi.... per ora più che camminare gattono in questo nuovo mondo! stiamo a vedere.