venerdì 26 dicembre 2008

Natale 2008


Superato il Natale mi è venuta la febbre, uno di quei raffreddori noiosissimi con il naso che cola, la tosse e un po' di febbre. Giusto per rovinare le feste, e pensare che mi sono pure preso 3 giorni di ferie!
Visto che sono relegato a casa approfitto per scrivere qualcosa; cominciamo con una cronaca degli ultimi giorni, la settimana scorsa la piccola Elisa ha fatto 16 anni, gli ho promesso niente foto sul blog, ma non ho resistito e ne metto soltanto una, piccola, piccola ...

Poi i preparativi per Natale, regalini, spesa ecc..


Cena di vigilia, come ogni anno, a casa di zia Teresa, quest'anno in formazione ridotta.
Io ho contribuito con i moscardini al vapore (la ricetta la scrivo alla fine). Maria ha preparato un buonissimo Aspic di melograno, purtroppo la consistenza non era quella attesa!

Invece, questa anno uno strano pranzo di Natale a casa mia, non tra parenti ma tra amici, amici con cui ormai vi è un legame più forte che la parentela. Eravamo tre generazioni oltre la mia c'erano genitori e figli ... davvero un bel Natale! ... peccato non ci fosse Elisa. Scusatemi, temo che la febbre mi renda troppo sdolcinato. Guardatevi le foto.



Ed ora la ricetta:
Moscardini al finocchio con polenta morbida.

Ricetta tratta dal blog Il Cuoco d’Artificio, come tutte le ricette scritte da cuochi professionisti è impossibile da preparare in casa, ho quindi dovuto riadattarla, il risultato è stato comunque ottimo!
La ricetta si basa su tre preparazioni distinte che poi si uniscono nel piatto o, come nel mio caso, nel vassoi di portata.

La prima sono i moscardini, io ho cucinato, per circa 50 min., i moscardini a vapore con i tradizionali cestini di bambù cinesi, nell’acqua ho aggiunto un bicchiere di vino bianco, aglio, scorsa di limone, alloro, timo e sedano.

La seconda preparazione è un soffritto di verdure, io ho utilizzato cipolla e carota, tagliati a dadini e soffritti con olio, burro ed uno spicchio d'aglio (che poi levo) e sfumati con il vino bianco. La ricetta prevedeva di utilizzare il sedano rapa, ma è stato impossibile trovare questo ortaggio settentrionale a Reggio Calabria, l'ho sostituito con finocchio e sedano. Quindi appena sfumato ho aggiunto abbondante finocchio e un po' di sedano tagliati a cubetti ed ho finito la cottura a fiamma vivace.
La terza preparazione è la polenta morbida, so che vi farà inorridire, ma io ho usato la polenta precotta. L'ho rinvenuta con un brodo di pesce e gamberi ed ho aggiunto un pizzico di zenzero in polvere, poi secondo istruzioni, l'ho emulsionata con l'olio d'oliva usando il mixer ad immersione, l'emulsione è risultata morbida e incredibilmente omogenea!
Infine ho composto il piatto: polenta, poi il finocchio soffritto ed in cima i moscardini. Per finire un ottimo olio d'oliva crudo e abbondante prezzemolo.

Grazie Berso!

mercoledì 17 dicembre 2008

Presepe

Inizia il Natale, e quest'anno ho costruito un presepe nuovo. Questa immagine è il mio presepe in fase di costruzione.
Sono piuttosto soddisfatto del risultato. l presepe è a 360°, così e visto da dietro.
Devo anche ringraziare Guido della collaborazione. Qui è visto davanti.
Purtroppo i pastori fanno abbastanza schifo, ma servivano piccoli e questi sono gli unici che ho trovato. Il prossimo anno lo miglioro, se non lo faccio nuovo!
BUON NATALE a tutti!!!!

Barbecue di S. Nicola


Nella mia famiglia le tradizioni non mancano, ma comunque c'è chi cerca di costituirne sempre di nuove... Nicola (cugino) ha deciso di istituire il barbecue di San Nicola, per ora con tutti i cugini (almeno quelli disponibili), il prossimo anno minaccia di espandere all'intera famiglia, B.T.R.

Intanto guardatevi le foto.

lunedì 1 dicembre 2008

Ho scritto a Gad Lerner


Stasera ho visto L'infedele sulla 7, era tutto incentrato sui recenti provvedimenti “sociali” del governo, argomento certamente importante e serio, ma la mia attenzione è caduta su un dettaglio ed ho quindi scritto questo commento sul Blog di Gad Lerner:

Io avrei alcune domande impertinenti: durante la sua trasmissione ho visto un immagine della “Social-Card” e mi è sembrato di riconoscere il logo della Master Card, quindi mi domando a fronte dei 40 euro che vanno ad i nostri concittadini bisognosi, quanto incasserà la Master Card?
Per affidare il servizio a questa società è stata fatta una gara, un bando o comunque quali criteri si sono usati, perché non la Visa o l'American Expres? Perché non utilizzare ad esempio le Poste che almeno sono Italiane? Infine chi, in Italia, ha interessi nella Master Card?
Sono certo che già qualcuno ha posto queste domande ed ha già ricevuto risposte esaudienti, ma se non dovesse essere cosi, le invito a porre, in mio nome, queste domande a chi di competenza.
Grazie.

E' vero, è solo un dettaglio, ma mi rode!!!

venerdì 28 novembre 2008

Vecchie Foto

So che è un operazione sleale e scorretta, ma ho passato allo scanner un po' di vecchie foto. Insomma un operazione veramente nostalgica!
Iniziano con foto veramente antiche io piccolino con mamma e zia, poi MG piccola in un prato di margherite, poi arriviamo ad alcune foto dei miei 17 anni, compresa la mitica PX125 bianca.
Poi mamma e papà ed ancora il primo capodanno a Gamabrie, Lidia piccolina e tanto ancora... guardatevi le foto!

lunedì 24 novembre 2008

(in ritardo) Festa del vino a Bova


Come gli altri anni la Cantina di Bova ha organizzato questa bella festa che, come gli altri anni, si è conclusa con una colossale sbronza.


Grande cambiamento: quest'anno Rino (e quindi anche io) ha cambiato associazione! Niente più Bambini nel deserto, ma la neonata “GENTE D'AFRICA”. Non sta a me spiegare i motivi di questo cambiamento, ma vi rimando a quando c'è scritto sul sito ... per ora guardatevi le foto.

Aggiornamento Casa


Abbiamo iniziato a fare i muri in pietra del seminterrato ... a me piacciono moltissimo, quindi se non vi piacciono c ... fatti vostri!!

Foto aggiornate.


domenica 23 novembre 2008

Giornata dell'Assaggiatore

Da un paio di anni faccio parte dell'associazione nazionale assaggiatori vino ONAV.

Quest'anno l'ONAV ha organizzato la giornata dell'assaggiatore a Crotone, così abbiamo deciso di andare per tutto il week end. Eravamo io ed MG, con Rino e Ketty.
Sabato è stata una vera maratona di degustazione di vino e cibo ... praticamente abbiamo mangiato e bevuto ininterrottamente dalle 9 del mattino fino a mezzanotte!

Nel pomeriggio abbiamo visitato tre cantine. La prima è stata Librandi (che conoscevo già) in cui devo segnalare dei bellissimi tavoli realizzati con i ceppi di una quercia e di un pero, poi altre due molto più piccole. Non posso evitare di pensare cosa sarebbe potuta diventare la mia cantina se le cose fossero andate diversamente ... Sig!

Domenica, giornata più turistica, peccato che il tempo è stato uno schifo!! comunque per non perdere l'abitudine, quando siamo andati a visitare il duomo di Crotone, abbiamo beccato una manifestazione della ColDiretti, con immancabile buffet!

Guardatevi le foto.


giovedì 20 novembre 2008

Gerontocrazia

Ovvero governo dei vecchi.

In questo momento in televisione, nel programma di Santoro, stanno parlando proprio di questo. Dicono che in questo Paese il potere è in mano a persone troppo anziane, si chiedono quando sarà possibile avere il presidente di qualcosa con meno di 40 anni. Tutti sono d'accordo: bisogna cambiare! Dare spazio ad i giovani!!

io intanto penso ... ho 45 anni, sono sempre stato sottoposto a qualcuno perché era più anziano di me; ora vogliono cambiare ... non è che per i prossimi 45 sarò sottoposto a qualcuno perché è più giovane di me!?!
1963 generazione di merda: troppo giovani nel 68, troppo grandi per la “pantera”, troppo giovani per comandare fino al 2008, poi troppo vecchi!

domenica 16 novembre 2008

Autunno

Finalmente, anche qui, è iniziato l'autunno.


Domenica a Gambarie, niente di eccezionale, ma dopo un periodo un po' strano è stata una bella domenica montanara. Soliti amici, solito caminetto acceso, vino e chiacchiere ... insomma la rassicurante serenità della normalità.


Da segnalare una vittoria del “locale” sul “globale”, una vittoria della Low-technology sulla High-tech. Come potete vedere nella foto, abbiamo usato una lattina di coca-cola per riparare la doga di una vecchia botte di castagno in cui prepariamo un tradizionalissimo vino. Che soddisfazione!

lunedì 10 novembre 2008

Halloween

Si pensa che le pratiche connesse a tale festa abbiamo avuto origine presso gli antichi druidi, i quali credevano che quella sera Saman, il signore dei morti, evocasse orde di spiriti maligni. Gli antichi Celti, che consideravano Hallowe’en l’ultimo giorno dell’anno e un momento propizio per verificare i pronostici sul futuro, credevano che quella sera gli spiriti dei defunti facessero visita alle loro case terrene.

GUARDATE COSA E' APPARSO A CASA MIA !!!!!!!!!!!!













Nobili, Borghesi e Comunisti

Ieri sera Festa del vino a Bova... ma di questo ne parlerò in un altro post, quello che voglio raccontare ora è un fatto marginale, ma che mi ha fatto pensare.

Di ritorno da Bova, era l'una di notte, eravamo tutti alticci ed il mio caro amico T ha iniziato a parlare (forse un po' a straparlare) di uno strano concetto: il comu–ndrangheta o ndrango–comunista e ne parlava in termini entusiastici e nostalgici al tempo stesso.
Ha raccontato una frammentaria e vaga storia di famiglia che inizia con un bisnonno. Questo antenato viene etichettato come uno ndranghetista rivoluzionario, una sorta di robin wood locale; tutta la storia è infarcita di aneddoti in cui la ndrangheta guida rivoluzioni popolari contro gli oppressori o difende l'onore delle fanciulle dalla invadente libido dei borghesi sfruttatori. Infine la ndrangheta svolge un ruolo attivo nell'unità d'Italia a fianco dei mille di Garibaldi e non ho capito se questo è giudicato positivo o negativo, ma comunque confonde i briganti con i deliquenti.

Ora a costo di peccare di presunzione e di essere scortese con il mio amico devo dire la mia.
Io ritengo T una persona colta e intelligente, ma ieri sera ha mostrato tutti i limiti dell'indottrinamento comunista.

Cominciamo col chiarire che il termine borghese, per me identifica una classe sociale ben precisa fatta, ieri da mercanti ed artigiani (che vivevano le borgo) ed oggi da professionisti, impiegati e commercianti. Credo che la storia degli ultimi secoli a visto contrapporsi la borghesia alla nobiltà per il predominio del potere, in tutto questo la plebe è stata solo strumento nelle mani degli uni o degli altri, come braccia da lavoro o carne da cannone.
Invece T con borghese identifica indifferentemente nobili e borghesi, in contrapposizione al proletario, rendendo, a mio avviso, incomprensibile la storia degli ultimi tre secoli.

Riguardo alla ndrangheta calabrese e sopratutto reggina, se pur si richiama ad antiche tradizioni di brigantaggio, io credo c'entri poco con il brigantaggio e nasca invece dalla difesa degli interessi della nobiltà latifondista.

L'antico ndranghetista l'immagino come una sorta di fattore che aveva l'incarico di reclutare i braccianti trattare con coloni e mezzadri e se necessario ricorreva alla violenza per tutelate gli interessi del padrone. Una figura simile ai bravi di Don Rodrigo, descritti da Manzoni. Poteva spadroneggiare sul proprio territorio grazie all'immunità che gli veniva dal nobile padrone.
Immagino che anche il bisnonno di T fosse un personaggio del genere, forse più che un fattore poteva essere una sorta di amministratore, visto che pare sapesse leggere e avesse un fratello prete, ma la sostanza non cambia era sempre a servizio di un signore di cui curava gli interesse.

Lo Stato, in queste nostre terre è sempre stato distante e straniero (spesso parlava un altra lingua) molto più chiare erano le leggi feudali che da secoli reggevano la società rurale, ma i repentini cambi di dominazione, prima, e poi la tendenza dei signori a spostarsi in città, resero anche il nobile un'autorità lontana. A questo punto la giustizia resta nelle mani del Fattore, rappresentante di fatto di un autorità feudale.

Questi personaggi reggono il latifondo con pugno di ferro per quasi un secolo e quando l'agricoltura non è più redditizia, il latifondo si dissolve e il padrone sparisce ad essi resta il controllo del territorio e l'autorità delle armi. Da questo alla ndrangheta che conosciamo oggi il passo è breve, sono certo che all'interno di questa gentaglia non sono mancati gli episodi eroici o populistici, ma certamente non li si può definire ne comunisti ne rivoluzionari!

Si T, come dici tu, cercare le proprie radici e fondamentale per orientarsi nel futuro, ma attento che le radici sono coperte di terra e merda, quindi per trovarle rischi di sporcarti!

Infine, aggiungo, che parlare oggi di contrapposizione tra borghesi (i nobili si sono estinti) e proletari non ha più senso, bisogna rendersi conto che la società è diventata enormemente più complessa e dinamica, governare con questi schemi e come orientarsi con una pianta della città stampata nel 800.
Purtroppo ieri sera ho avuto la prova che anche tra i comunisti migliori questi preconcetti sono assolutamente radicati.

I miei migliori auguri a tutti i comunisti del mondo, io oggi scendo definitivamente da quel carro, ... purtroppo non so dove andare... !

Ritorna Cannitello!

Domenica, dopo un interruzione di qualche mese si ripropone la Paella a Canitello da Giovanni.
La compagnia è sempre più eterogenea e spesso incompatibile, ma forse è proprio questo il fascino di queste feste?


Questa volta c’era l’amico cuoco spagnolo, non in perfetta forma dopo la serata a Bova, sono state preparate due Paelle, una di verdure e riso ed una mista pollo, maiale e pesce con i fideos (una specie di spaghetti spezzati, tipo pastina).

Rispetto a quelle preparate da nostro amico cuoco in passato non erano all’altezza, ma comunque sempre buone.
Presto tenterò una mia reinterpretazione di questo piatto e pubblicherò i risultati. Per ora guardatevi le foto.

IperStronzate nell'IperSpazio

Quando sono inquieto o triste e i brutti pensieri si accalcano nella mia testa io cerco di pensare a qualcosa di astratto e complesso che impegni il cervello e mi aiuti a scacciare i pensieri negativi. Spesso funziona!

Questa è una di quelle serate… ho riempito il bicchiere di whisky, ho acceso una sigaretta ed ho cominciato ad elaborare la stronzata più astratta che mi e venuta in mente. Poi ho pensato di scriverla sul blog, in fondo è per questo che si fanno i blog! Quindi ecco a voi la mia IperStronzata:
Noi viviamo in un mondo a tre dimensioni, ipotizziamo che esiste almeno un quarta dimensione e tentiamo di immaginare come sia fatta.

Non è possibile per una creatura e tre dimensioni immaginare la quarta, ma tentiamo di semplificare i termini del problema supponendo che esista un universo a due dimensioni.
Questo universo sarà una specie di foglio di carta sul quale sono disegnate delle figure, soltanto che le figure, pur restando sempre nel foglio, possono muoversi liberamente. Questa idea non è mia, ma è tratta da Flatlandia di Edwin A. Abbott.
Ipotizziamo, anche, che l'universo a due dimensioni sia soggetto ad un fenomeno noto, alle sue piatte creature, come Mutamento di Forma; questo fenomeno fa si che ogni cosa cambi continuamente forma. Le sottili menti di quell'universo hanno sviluppato affascinanti teorie per spiegare il fenomeno, ma sostanzialmente il suo funzionamento resta un mistero.
Ora immaginiamo un oggetto sul foglio, e per semplicità immaginiamo un quadrato, almeno i nostri amici bidimensionali lo percepiscono come un quadrato. Noi, fortunate creature dotate di volume, vediamo bene che il quadrato possiede una tersa dimensione ed, in realtà, è una piramide.
La piramide interseca il piano (che costituisce l'universo a due dimensioni) disegnandovi un quadrato. Quando la piramide si muove nello spazio a tre dimensioni varierà il punto in cui interseca il piano e quindi le dimensioni del quadrato che su di esso forma.
Ecco spiegato il fenomeno del Mutamento di Forma, è semplicissimo, direte voi, ma per comprende il fenomeno è necessario averne una visione tridimensionale che i nostri amici del foglio non hanno. Inoltre abbiamo considerato una forma semplice come la piramide, immaginate cosa succede intersecando il piano con una forma complessa come ad esempio la lampada che ho di fronte adesso! E la situazione si complicherebbe ancora di più se il nostro foglio non fosse piano, ma ad esempio curvo.

Le creature di questo universo piatto vedono i loro simili come una semplice linea, ma certamente sono in grado di cogliere la seconda dimensione come noi creature a tre dimensioni vediamo a due, ma percepiamo la terza. Le creature bidimensionali percepiscono anche la tersa dimensione e questa percezione la chiamano Mutamento di Forma.
Anche noi creature voluminose dobbiamo avere una percezione della quarta dimensione. Quale potrebbe essere il fenomeno (simile al Mutamento di Forma) su cui ragionare?
Deve essere un fenomeno inspiegabile, ma al contempo quotidiano e scontato, come disse qualcuno un “a priori”.
Io ritengo che il fenomeno che più attaglia a questa descrizione sia lo scorrere del tempo, o meglio tutti i fenomeni come il moto, i mutamenti fisici o chimici e forse anche psichici, legati al tempo.
Per analogia con quanto detto per i fenomeni a due dimensioni indotti dalla tersa dimensione io immagino che una palla che rotola nel nostro universo sia in realtà una sorta di tubo che si contorce nella quarta dimensione ed, attraversando il nostro spazio a tre dimensioni, appare a noi come una palla.

Torniamo ora, per un attimo, nel mondo a due dimensioni, cosa succede se al piano intersechiamo un parallelepipedo e poi abbassiamo il piano? Se il parallelepipedo è perpendicolare al piano, non succede nulla, a due dimensioni si percepirà sempre un quadrato, ma se il parallelepipedo è inclinato allora il nostro quadrato, ansi ora rettangolo, si muoverà sul piano! Ed a quale velocità? dipende solo da quanto è inclinato il parallelepipedo. Non basta, dobbiamo anche osservare che più è inclinato il parallelepipedo più veloce corre il rettangolo e maggiore sarà la sua superficie. Infine esiste un limite assoluto alla velocità che il rettangolo può raggiungere. Se continuiamo ad inclinare il parallelepipedo prima o poi diventerà parallelo al piano, a quel punto si formerà un rettangolo molto lungo, ma nuovamente fermo, esiste quindi un limite assoluto alla velocità che un oggetto può raggiungere sul piano. Ora viene la parte più complicata… quando il parallelepipedo interseca il piano orizzontalmente sul piano riapparirebbero parti dei rettangoli che lo hanno attraversato in passato, un po' come incontrare se stessi da giovani e da vecchi contemporaneamente, un po’ come in “2001 odissea nello spazio”.
Torniamo ora alla nostra palla in tre dimensioni, in bambino la colpisce con un calcio ed essa comincia a rotolare veloce poi lentamente rallenta, la stessa palla in quattro dimensioni potrebbe apparire come un tubo che improvvisamente si piega e poi lentamente ritorna dritto.

Sono certo che tutti questi miei pensieri sono un cumulo di stronzate, magari neppure originali, ma a me affascinano e nella mia abissale ignoranza mi sembra riescano anche a rappresentare alcuni incomprensibili concetti della relatività.

Se inclinando il parallelepipedo la superficie del rettangolo aumenta, inclinando il tubo pentadimensionale aumenterà il volume, cioè la massa della palla. La Teoria della Relatività mi sembra che dica che all'aumentare della velocità la massa aumenta.
Andiamo oltre, la relatività pone un limite non superabile alla velocità: la velocità della luce, se si raggiunge il limite il tubo pentadimensionale diventa parallelo allo spazio e la palla diventa un tubo lungo quanto tutto l'universo, da un lato sarà formato dalla palla come era nel passato, e dal altro dalla palla come sarà nel futuro e come se non bastasse la sua massa sarà enorme o perfino infinita. Insomma si dovrà proprio sospendere la partita!

Infine, facciamo un altro ragionamento a due dimensioni: la velocità è spazio/tempo quindi immediatamente prima che il piano ed il parallelepipedo divengano paralleli, in una tempo brevissimo, il nostro rettangolo percorrerà tutta l’altezza del parallelepipedo possiamo quindi dire che per un angolo tendente a zero la velocità tende all’altezza. Un scienziato bidimensionale calcolata la velocità limite del suo universo può, in qualche maniera, risalire al volume del parallelepipedo, anche se non è in grado ne di vederlo e neppure di immaginarlo, gli basterà moltiplicare la superficie del rettangolo per la velocità limite (base per altezza).
Riportando il ragionamento nel nostro universo noi sappiamo che la velocità della luce è il nostro limite, in qualche maniera essa rappresenta la misura nella quarta dimensione del tubo pentadimensionale.
Ora, se superficie di base per altezza da il volume (e quindi la massa), allora massa per quarta dimensione darà l'ipervolume o la pentamassa, insomma il volume nella quarta dimensione... ma anche questa è una cosa che ho già sentito?
Si! definiti m = massa, C = velocità della luce allora E = mC2 insomma (anche se con un quadrato di troppo) l'energia non è altro che il volume nella quarta dimensione!
Anche se tutto il ragionamento contiene errori e paradossi, che persino io riesco a intravedere, questa rappresentazione mi affascina e mi è sembrato giunto tentare di condividerla, ma ora basta è finito anche il whisky e vado a letto ... scusate le stronzate, buona notte!

mercoledì 5 novembre 2008

Giardino

I lavori vanno avanti, ma è giunto il momento di decidere come impostare il giardino!

Il principale problema è l’ingresso, cioè come gestire le macchine, diamo per assodato che è necessario parcheggiare comodamente 3 auto e che per questo servono 10m (che vorrei coprire con una pergola), il posto per parcheggiare l’ho individuato sul davanti verso il muro della polizia, ma il dubbio è su come farle entrare, manovrare ed uscire. Ho sviluppato 2 ipotesi: l prima prevede una specie di rotatoria che consente di muoversi facilmente, avvicinarsi a casa, mi sembra gradevole e ben integrata nel verde.
La seconda ipotesi prevede un piazzale dove manovrare in questo caso il piazzale è in parte nascosto da piante e consente un prato unico più grande.
In entrambi i casi resta la discesa verso il garage.
Naturalmente anche la facciata deve adattarsi al tipo di ingresso, nel primo caso l’ingrasso è frontale, direttamente dalla rotatoria.
Nella seconda ipotesi l'ingresso è laterale dal piazzale.

I suggerimenti sono graditi.

lunedì 13 ottobre 2008

ASSOLTO perché il fatto non costituisce reato


Sono stato accusato di un reato stupido, ma non ostante questo la procedura è sempre uguale: avviso di garanzia, indagini, udienze, ricorsi fino all'udienza preliminare... per me tutto si conclude all'udienza preliminare il giudice ha sentenziato: “ASSOLTO perché il fatto non costituisce reato”.
Ma per arrivare a questo sono passati quasi 5 anni, vi sembra normale che un poveretto, innocente o colpevole che sia debba aspettare 5 anni per arrivare ad un udienza preliminare, e se si doveva arrivare ad il processo vero e proprio quanto ci voleva?!?





IO non so di chi è la colpa, ne cosa bisogna cambiare, ma decisamente così non va !!!

ARTUR E LO STREGONE NERO

Un mio amico, in realtà il figlio di una mia amica (Dio come mi sento vecchio!!), ha scritto un libro fantasy ed un editore lo ha pubblicato!
Qualche giorno fa sono andato alla presentazione del libro, Claudio seduto in cattedra in una austera sala della biblioteca, un grande cartellone con la copertina del libro e tanta gente... mi è sembrato tutto molto strano! Sono anche restato sorpreso dalla seriosità con cui veniva trattato il libro di Claudio. Io, il libro, l'ho letto in anteprima e posso assicuravi che è un libro divertente e leggero, assolutamente un fantasy ma con dei risvolti di commedia ed anche uno singolare capitolo che sconfina nell'orror; ma certamente non è un libro serioso e mi aspettavo venisse presentato con più brio, ma probabilmente sono io a sbagliare ed è così che si presentano i libri... comunque esseno io un maniaco grafomane quando ho letto la bozza del libro non ho potuto fare ameno di disegnare i protagonisti.

Se volete confrontateli con quelli disegnati da una vera disegnatrice [Sito del romanzo], secondo me l'essenza non è molto differente.

BRAVO CLAUDIO !!!!

Compratevi tutti: "Artur e lo stregone nero" di Claudio TassitanoFanucci Editore !!!!!!!

domenica 28 settembre 2008

Simona e Fabio si sono sposati




Non è la prima volta, ma mi fa ancora una certa impressione… Simona l’ho conosciuta bambina, è figlia di Rita & Paolo, amici storici di MariaGrazia! Insomma si sposano amici di quasi una generazione dopo la mia, non mi sento vecchio, ma mi fa pensare… Comunque non è il momento per riflessioni Simona era bellissima ed è stato un bellissimo matrimonio! Guardatevi le foto.

Agostino compie 93 anni

AUGURI!!!
Pubblico un pò in ritado, ma comunque guardate le foto!

Sentry (La sentinella)

Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa.
Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento una agonia di fatica.
Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque, toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l’unica altra razza intelligente della Galassia crudeli, schifosi, ripugnanti mostri.
Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica.
E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d'infiltrarsi e ogni avamposto era vitale.
Stava all'erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.
E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.
Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante, e senza squame.

Fredric Brown

sabato 20 settembre 2008

MELAZANE ed USB

Finalmente sono nuovamente on-line, il mio ultimo post non è stato di buon augurio, si l’ADSL funzionava, ma il mio computer è morto!
Finalmente sono riuscito a farlo rinvenire, ma ne sto comprando uno nuovo…
Veniamo a noi, dopo ferragosto gli astri si sono messi di traverso ed è iniziato un periodo di merda, problemi e malanni, non gravi ma fastidiosi! Anche il povero balestruccio è morto!
Ora sono nuovamente il città e ho ricominciato a lavorare… comunque ho aggiunto alcune foto all’album di questa estate guarda l’album.
A Reggio Calabria, città fortunata, l’estate finisce ufficialmente con Festa Madonna, il 14 settembre. Quest’anno sono andato alla processione ed ho fatto delle foto guarda l’album. La vara pesa più di una tonnellata ed i portatori sono l’aspetto più interessante della festa: rozzi, devoti e grandi bestemmiatori!
Infine inserisco il post e la ricetta che volevo pubblicare quando il mio PC e spirato.

In una società opulenta come la nostra il cibo non rappresenta più la fonte di sostentamento, perlomeno non è più il suo aspetto principale, ma è diventato piuttosto uno strumento sociale e culturale. Per chi ama mangiare e cucinare è fondamentale conoscere i popoli e le civiltà che hanno sviluppato determinati piatti, cercare di capire i motivi ambientali e fisiologici che portano a cucinare i cibi in una maniera anziché in un'altra, quindi i risvolti culturali di quel piatto o di quell’ingrediente; solo così si può tentare di contaminare tra loro piatti e culture diverse.
La sociologa Deborah Lupton così chiude la questione: “Se uno non sa che cosa sta mangiando, anche la sua soggettività è messa in dubbio. Incorporare il cibo non costituisce una sfida solo per la salute, ma lo è anche per il posto dell’individuo nella cultura”.

Melanzane all’Alessandrina

Questa ricetta – non a caso Alessandrina – viene tuttavia attribuita ad Apicio, cuoco e gourmet nevrotico, di cui si insinua avesse un rapporto per niente chiaro con Druso, fratello di Tiberio.
Si tratta comunque di un intruglio mediterraneo fatto con la sua materia prima fondamentale, ma non intende avvalersi delle melanzane per dimostrare che la mediterranetà è faccenda poco chiara, al di là di quanto sostengono De Chirico, D’Ors e Joan Manuel Serrat. Nell’inventario delle mediterranetà, figurano per diritto estetico proprio il pino, l’alloro, il limone e l’ulivo, senza che si sappia quale distrazione creativa fece sì che Geova, in fin dei conti mediterraneo, collocasse un oggetto brutto ed ambiguo come la melanzana tra la flora e la fauna del Mare Nostrum. Perché, tanto per cominciare, la melanzana è carne o verdura? Domanda sbagliata per iniziare una cena, meglio schivarla. Eppure durante una cena di omosessuali maschi, alla quale questo piatto calza a pennello, non sarebbe disdicevole un pizzico di erudizione e, a un certo punto, mentre si descrive l’aspetto fallico-demoniaco della melanzana nera, si può ricordare l’ambiguo rapporto tra Apicio e Druso, all’ombra di quel pazzo furioso che si chiamò Tiberio. Piatto per l’estate e per il mare. Il Mediterraneo, perché no? Conviene che i commensali siano piuttosto abbronzati
.”

Da Ricette immorali di Manuel Vàzquez Montalbàn:


Montalbàn è prodigioso nel rendere letteratura una ricetta, ma come non è possibile vivere la vita di Sandokan, non è possibile mangiare le ricette di Pepe Carvalho. Sia nel primo che nel secondo caso però possono essere una fondamentale fonte di ispirazione. Quindi, miei tigrotti, ecco le Melanzane all’Alessandrina da me rielaborate:

Ingredienti:
Melanzane
Un pizzico di coriandoli in grani
Menta fresca (io l’usata secca)
Aceto bianco
Uva sultanina
Pinoli
Uno spicchio d’aglio
Un cucchiaio di miele
Acciughe sott’olio
Olio d’oliva
Yogurt greco
Pan grattato
Sale e pepe

Sbollentare le melanzane tagliate a tocchetti (io ho aggiunto anche poche zucchine) in acqua ed aceto (½ – ½) poi scolare ed asciugare bene.
In una ciotola unire il coriandolo, la menta, i pinoli, l’aglio e le acciughe; pestate il tutto con un pestello poi unite un po’ d’olio, il miele, l’aceto e l’uva sultanina mescolando bene. Con questo preparato condite le melanzane ancora tiepide; a parte mescolate lo yogurt con aceto, sale, pepe e olio senza sbatterlo troppo.
Sul fondo del piatto di portata disponete lo yogurt condito poi versate sopra le melanzane condite ed in fine guarnite con il pan grattato e qualche fogliolina di menta tenuta da parte. Montalbàn sostiene vada servito tiepido, ma personalmente lo preferisco freddo, meglio se ha riposato alcune ore in frigo.