lunedì 10 novembre 2008

IperStronzate nell'IperSpazio

Quando sono inquieto o triste e i brutti pensieri si accalcano nella mia testa io cerco di pensare a qualcosa di astratto e complesso che impegni il cervello e mi aiuti a scacciare i pensieri negativi. Spesso funziona!

Questa è una di quelle serate… ho riempito il bicchiere di whisky, ho acceso una sigaretta ed ho cominciato ad elaborare la stronzata più astratta che mi e venuta in mente. Poi ho pensato di scriverla sul blog, in fondo è per questo che si fanno i blog! Quindi ecco a voi la mia IperStronzata:
Noi viviamo in un mondo a tre dimensioni, ipotizziamo che esiste almeno un quarta dimensione e tentiamo di immaginare come sia fatta.

Non è possibile per una creatura e tre dimensioni immaginare la quarta, ma tentiamo di semplificare i termini del problema supponendo che esista un universo a due dimensioni.
Questo universo sarà una specie di foglio di carta sul quale sono disegnate delle figure, soltanto che le figure, pur restando sempre nel foglio, possono muoversi liberamente. Questa idea non è mia, ma è tratta da Flatlandia di Edwin A. Abbott.
Ipotizziamo, anche, che l'universo a due dimensioni sia soggetto ad un fenomeno noto, alle sue piatte creature, come Mutamento di Forma; questo fenomeno fa si che ogni cosa cambi continuamente forma. Le sottili menti di quell'universo hanno sviluppato affascinanti teorie per spiegare il fenomeno, ma sostanzialmente il suo funzionamento resta un mistero.
Ora immaginiamo un oggetto sul foglio, e per semplicità immaginiamo un quadrato, almeno i nostri amici bidimensionali lo percepiscono come un quadrato. Noi, fortunate creature dotate di volume, vediamo bene che il quadrato possiede una tersa dimensione ed, in realtà, è una piramide.
La piramide interseca il piano (che costituisce l'universo a due dimensioni) disegnandovi un quadrato. Quando la piramide si muove nello spazio a tre dimensioni varierà il punto in cui interseca il piano e quindi le dimensioni del quadrato che su di esso forma.
Ecco spiegato il fenomeno del Mutamento di Forma, è semplicissimo, direte voi, ma per comprende il fenomeno è necessario averne una visione tridimensionale che i nostri amici del foglio non hanno. Inoltre abbiamo considerato una forma semplice come la piramide, immaginate cosa succede intersecando il piano con una forma complessa come ad esempio la lampada che ho di fronte adesso! E la situazione si complicherebbe ancora di più se il nostro foglio non fosse piano, ma ad esempio curvo.

Le creature di questo universo piatto vedono i loro simili come una semplice linea, ma certamente sono in grado di cogliere la seconda dimensione come noi creature a tre dimensioni vediamo a due, ma percepiamo la terza. Le creature bidimensionali percepiscono anche la tersa dimensione e questa percezione la chiamano Mutamento di Forma.
Anche noi creature voluminose dobbiamo avere una percezione della quarta dimensione. Quale potrebbe essere il fenomeno (simile al Mutamento di Forma) su cui ragionare?
Deve essere un fenomeno inspiegabile, ma al contempo quotidiano e scontato, come disse qualcuno un “a priori”.
Io ritengo che il fenomeno che più attaglia a questa descrizione sia lo scorrere del tempo, o meglio tutti i fenomeni come il moto, i mutamenti fisici o chimici e forse anche psichici, legati al tempo.
Per analogia con quanto detto per i fenomeni a due dimensioni indotti dalla tersa dimensione io immagino che una palla che rotola nel nostro universo sia in realtà una sorta di tubo che si contorce nella quarta dimensione ed, attraversando il nostro spazio a tre dimensioni, appare a noi come una palla.

Torniamo ora, per un attimo, nel mondo a due dimensioni, cosa succede se al piano intersechiamo un parallelepipedo e poi abbassiamo il piano? Se il parallelepipedo è perpendicolare al piano, non succede nulla, a due dimensioni si percepirà sempre un quadrato, ma se il parallelepipedo è inclinato allora il nostro quadrato, ansi ora rettangolo, si muoverà sul piano! Ed a quale velocità? dipende solo da quanto è inclinato il parallelepipedo. Non basta, dobbiamo anche osservare che più è inclinato il parallelepipedo più veloce corre il rettangolo e maggiore sarà la sua superficie. Infine esiste un limite assoluto alla velocità che il rettangolo può raggiungere. Se continuiamo ad inclinare il parallelepipedo prima o poi diventerà parallelo al piano, a quel punto si formerà un rettangolo molto lungo, ma nuovamente fermo, esiste quindi un limite assoluto alla velocità che un oggetto può raggiungere sul piano. Ora viene la parte più complicata… quando il parallelepipedo interseca il piano orizzontalmente sul piano riapparirebbero parti dei rettangoli che lo hanno attraversato in passato, un po' come incontrare se stessi da giovani e da vecchi contemporaneamente, un po’ come in “2001 odissea nello spazio”.
Torniamo ora alla nostra palla in tre dimensioni, in bambino la colpisce con un calcio ed essa comincia a rotolare veloce poi lentamente rallenta, la stessa palla in quattro dimensioni potrebbe apparire come un tubo che improvvisamente si piega e poi lentamente ritorna dritto.

Sono certo che tutti questi miei pensieri sono un cumulo di stronzate, magari neppure originali, ma a me affascinano e nella mia abissale ignoranza mi sembra riescano anche a rappresentare alcuni incomprensibili concetti della relatività.

Se inclinando il parallelepipedo la superficie del rettangolo aumenta, inclinando il tubo pentadimensionale aumenterà il volume, cioè la massa della palla. La Teoria della Relatività mi sembra che dica che all'aumentare della velocità la massa aumenta.
Andiamo oltre, la relatività pone un limite non superabile alla velocità: la velocità della luce, se si raggiunge il limite il tubo pentadimensionale diventa parallelo allo spazio e la palla diventa un tubo lungo quanto tutto l'universo, da un lato sarà formato dalla palla come era nel passato, e dal altro dalla palla come sarà nel futuro e come se non bastasse la sua massa sarà enorme o perfino infinita. Insomma si dovrà proprio sospendere la partita!

Infine, facciamo un altro ragionamento a due dimensioni: la velocità è spazio/tempo quindi immediatamente prima che il piano ed il parallelepipedo divengano paralleli, in una tempo brevissimo, il nostro rettangolo percorrerà tutta l’altezza del parallelepipedo possiamo quindi dire che per un angolo tendente a zero la velocità tende all’altezza. Un scienziato bidimensionale calcolata la velocità limite del suo universo può, in qualche maniera, risalire al volume del parallelepipedo, anche se non è in grado ne di vederlo e neppure di immaginarlo, gli basterà moltiplicare la superficie del rettangolo per la velocità limite (base per altezza).
Riportando il ragionamento nel nostro universo noi sappiamo che la velocità della luce è il nostro limite, in qualche maniera essa rappresenta la misura nella quarta dimensione del tubo pentadimensionale.
Ora, se superficie di base per altezza da il volume (e quindi la massa), allora massa per quarta dimensione darà l'ipervolume o la pentamassa, insomma il volume nella quarta dimensione... ma anche questa è una cosa che ho già sentito?
Si! definiti m = massa, C = velocità della luce allora E = mC2 insomma (anche se con un quadrato di troppo) l'energia non è altro che il volume nella quarta dimensione!
Anche se tutto il ragionamento contiene errori e paradossi, che persino io riesco a intravedere, questa rappresentazione mi affascina e mi è sembrato giunto tentare di condividerla, ma ora basta è finito anche il whisky e vado a letto ... scusate le stronzate, buona notte!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

oh! finalmente il GU vecchia maniera tuttofumetti, odissea2001 , androidi e fantascienza. Lunga vita alle iperstronzate dall'iperspazio,W il 1977 e ovviamente mexico1970 .... l'emozione continua.......

Roberto ha detto...

La No-Future-Robot le auGUra benvenuto a bordo....

Anonimo ha detto...

Si,si,si ; grazie , grazie, grazie. W La No-Future-Robot e grazie degli auGUri.Stop al 2008 e indietro tutta!!!!!!!!!!!!
Stasera sulla tele dopo il Carosello Voglio le Gemelle Kessler e domani tutti a scuola dalla Maestra Calvaroso.

Roberto ha detto...

In tema di regressione forse ti è sfugito un vecchio post che ti riguarda ... vai a vederlo!
http://rebbiana.blogspot.com/2008/08/1983.html

Anonimo ha detto...

Lo avevo visto ma allora non riuscivo a lasciare un commento, un omaggio alla memoria.
Oggi come ieri :
Destroy success
Believe in the ruins
Return to the origins.
E , vedi, come rimane sempre attuale :
A REALITY OF HORROR .
Attenti alle scottature!